Dalla clinica al laboratorio e ritorno - Parte 3 - I Reparti CAD/CAM

Articoloparte3 Abbiamo già visto come nei reparti CAD (progettazione assistita dal computer) e CAM (produzione assistita dal computer) del laboratorio una lavorazione possa essere sviluppata e realizzata materialmente, ma cerchiamo oggi di essere più precisi sulle differenze che i tecnici devono affrontare lavorando su un file puro piuttosto che su di un modello. Il reparto CAD/CAM è li dove il mondo reale e digitale vengono analizzati e confrontati con lo stesso linguaggio. Ogni particolare dell'impronta viene tradotto in codice e poi da quel codice si progetta il manufatto finito.

Dental Team Srl, negli anni, si è attrezzata per poter lavorare su qualsiasi tipo di file informatico che viene prodotto dagli strumenti di scansione attualmente in commercio.

La prima modellazione a terminale avviene per ottenere una riproduzione 1:1 della bocca del paziente

La scansione dell’impronta, infatti, restituisce quello che a tutti gli effetti è, uno stampo in negativo delle arcate dentali del paziente. Questa prima, fondamentale, modellazione permette di avere una riproduzione fedele e completamente navigabile su cui sviluppare la lavorazione nel pieno rispetto della prescrizione medica allegata.

La precisione digitale raggiungibile tramite file 3D permette di sviluppare le lavorazioni per i pazienti con precisione micrometrica, ma per completare un lavoro in modo congruo alle specifiche cliniche richieste, il tecnico CAD incaricato del compito deve essere prima di tutto un bravo odontotecnico.
Conoscere le proprietà anatomiche dei denti, la meccanica della masticazione e le forze fisiche che vengono messe in gioco dai muscoli della bocca è assolutamente fondamentale per poter scegliere il miglior approccio possibile nella produzione della protesi, protesi che ricordiamo essere garantite 10 anni ma la cui funzionalità viene tranquillamente estesa a tempo indeterminato. 

Non esistono formule magiche o automazioni informatiche, i computer e i software al loro interno sono macchine e, come tali, sono tanto intelligenti quanto la persona che li opera.

Anche per questo motivo esiste il reparto CAM: I macchinari che si occupano di produrre le strutture, o le intere protesi che finiranno nelle nostre bocche, non sono in grado di tradurre automaticamente il progetto 3D realizzato dal tecnico; e quindi, hanno bisogno di essere istruite su come approcciarsi al materiale grezzo che gli viene fornito per produrre autonomamente il manufatto reale.

Necessitano di istruzioni su quali strumenti utilizzare, in quali modalità ed addirittura su quali elementi produrre per primi e quali per ultimi. Queste istruzioni vengono, nel loro insieme, definite “percorsi macchina” e sono, in conclusione, una traduzione effettuata dal tecnico del progetto CAD, in un linguaggio che sia comprensibile alla macchina che si occuperà della produzione.

Lavorare completamente a video terminale permette la produzione di manufatti che in linea teorica sono esenti da errori, usando le tecniche tradizionali invece bisogna considerare, già alla riproduzione in gesso del modello, la presenza di margini di errore nelle lavorazioni dovute per esempio alle proprietà fisiche dei materiali utilizzati per la presa dell’impronta e per la colatura stessa del gesso ottenendo di contro un’importante vantaggio: la possibilità di poter provare le strutture realizzate e fare aggiustamenti in tempo reale su un manufatto reale e non virtuale. Cosa succede quindi se stiamo utilizzando una filiera digitale e la nostra impronta non ha mai lasciato lo studio dentistico?

Per scoprire la prototipazione 3D ti rimandiamo al nostro prossimo articolo.

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