Dalla clinica al laboratorio e ritorno - Parte 2

Scanner da impronta (2) Abbiamo visto cosa succede quando un'impronta lascia lo studio dentistico, ma cosa accadrebbe se chiudessimo il cerchio della produzione digitale? Scanner Intraorale e Scanner da Impronta, due nuove tecnologie che stanno rivoluzionando l'industria odontoiatrica e odontotecnica

Nel primo appuntamento di questa serie di articoli, abbiamo esplorato il percorso che fa un’impronta dentale dallo studio dentistico, lungo tutta la filiera del laboratorio, fino alla produzione della protesi finita. La strada che abbiamo scelto di seguire era però quella tradizionale, il settore odontotecnico infatti sta attraversando una rivoluzione tecnologia industriale che sta modificando sostanzialmente l’intera industria specializzata andando ad influenzare trasversalmente tempistiche, qualità, precisione, costi e capacità artigianali necessarie. 

Ripartiamo quindi dalla presa dell'impronta e ripercorriamo tutta la filiera vedendo quali tecnologie vengono impeigate e come cambiano i processi di produzione:

SCANNER INTRAORALE O SCANNER DA IMPRONTA?

Scanner intraorale

Lo scanner intraorale ha lo scopo di riprodurre in 3D l’interno della bocca del paziente senza produrre un’impronta fisica tradizionale. La rilevazione avviene tramite uno strumento relativamente compatto simile ad una grossa penna la quale scansiona l’arcata dentale e le gengive del paziente tramite luci e sensori specializzati che si trovano in punta allo strumento. Tale tecnica è ancora poco diffusa sul territorio nazionale in quanto rappresenta uno stacco netto dalla tradizione e la precisione raggiunta dalla maggior parte delle scansioni non giustifica pienamente, da parte dello studio dentistico, il costo dell’intero strumento. L’utilizzo di questa strumentazione impone inoltre una formazione specifica per i medici che lo utilizzeranno ed un cambiamento nei protocolli clinici nei confronti dei pazienti, scansionare accuratamente entrambe le arcate dentali dei pazienti richiede infatti una manualità e dei movimenti specifici oltre che la collaborazione totale del paziente stesso.
Questa tecnica, per quanto avanzata, richiede ulteriori perfezionamenti prima di poter sostituire completamente i protocolli tradizionali, essa è infatti inutilizzabile in casi di edentulia (assenza di denti) totale o semi-totale ma già oggi rappresenta un’alternativa perfettamente viabile per ogni studio dentistico ed utilizzabile su quasi ogni tipo di bocca.

Scanner da impronta:

Lo scanner da impronta rappresenta, se vogliamo, un passaggio intermedio prima della completa digitalizzazione che si realizzerebbe con il perfezionamento dello scanner intraorale. Dental Team Srl è un’azienda che sostiene fortemente questa seconda soluzione, tanto da aver collaborato nello sviluppo della tecnologia stessa, in quanto procedere per prove ed errori ed attendere che lo scanner intraorale si perfezioni completamente significherebbe arrestare, per un tempo indefinito, l’evoluzione digitale dell’intera industria.
 

L’utilizzo di questa tecnica non cambia minimamente il protocollo clinico, le preparazioni, i materiali e gli strumenti usati sono gli stessi tutt’ora impiegati in ogni studio, al punto che già oggi molti pazienti potrebbero aver preso un’impronta che invece di essere stata spedita con il corriere è stata scansionata senza che nemmeno se ne accorgessero.


Il funzionamento dello scanner specializzato per la presa dell’impronta è relativamente semplice, la tecnologia a luce strutturata che utilizza è la stessa di quella degli scanner da laboratorio per modelli (dei quali, lo scanner da impronta, è un’evoluzione) che abbiamo incontrato il mese scorso.
Il processo di scansione non è molto diverso da quello che abbiamo già visto: l’impronta viene lavata ed asciugata per garantire una scansione chiara e precisa, dopodiché questa viene montata sul supporto dello scanner e con la pressione di un pulsante viene avviata la scansione. A questo punto lo scanner ruota l’impronta secondo diverse angolazioni predefinite e ad ogni rotazione la illumina in diverse intensità e modalità per permettere a due piccole fotocamere di scattare tutte le immagini necessarie alla creazione del modello digitale.
Questo tipo di scansione permette di raggiungere precisioni elevatissime e l’unica vera limitazione si ha nella qualità dell’impronta presa sul paziente, tecnica che però viene ampiamente trattata in campo accademico durante la formazione del medico odontoiatra. Avendo a disposizione le impronte, per effettuare la scansione tramite scanner non serve una preparazione specifica e la procedura può essere affidata ad un’assistente alla poltrona, ad un tecnico dedicato o può essere effettuata dal medico stesso dopo pochi minuti di formazione.
Solitamente, la lavorazione scansionata richiede l’invio di 3 diversi componenti: L’impronta dell’arcata su cui deve essere fatta la lavorazione definita “Master”, l’impronta dell’arcata opposta detta “Antagonista” ed infine una terza impronta detta “Vestibolare” la quale altro non è che un’impronta presa a bocca serrata che permette di verificare a video terminale l’allineamento e l’occlusione delle arcate dentali.
Queste tre impronte possono essere scansionate individualmente in pochi minuti montando e smontando gli elementi dal supporto di volta in volta. 

Dental Team sta però sviluppando in collaborazione con una delle aziende produttrici di questi scanner un protocollo che permetta la scansione contemporanea di questi tre elementi permettendo un’ulteriore riduzione dei tempi tecnici.

A questo punto del processo di lavorazione digitalizzato, a prescindere dalla tecnica utilizzata tra quelle appena descritte, lo studio dentistico si ritrova con un file informatico che conserva perfettamente la riproduzione in 3 dimensioni della nostra bocca, tutto quello che rimane da fare è l’ovvia compilazione della prescrizione medica e l’invio del file tramite e-mail, nessun corriere da aspettare, nessun tempo tecnico di consegna nessun rischio di smarrimento oltre a costi logistici praticamente azzerati. La scansione della nostra impronta o della nostra bocca, potrebbero arrivare in laboratorio, pronte per la lavorazione, prima ancora della fine della nostra visita odontoiatrica.

Visti questi passaggi di acquisizione, nei prossimi appuntamenti vedremo quello che accade a livello di produzione, analizzando punto per punto ogni singolo passaggio della filiera.

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